Affitti brevi: anche Booking si adegua sulle ritenute

Dal 2024 anche Booking inizierà ad applicare l'imposta sostitutiva del 21% (che sarà alzata dalla legge di bilancio a 26% per chi affitta da 2 a 4 appartamenti). Negli scorsi giorni la strada era già stata intrapresa da Airbnb che, dopo aver stipulato un accordo ad hoc con l’Agenzia delle Entrate per chiudere il contenzioso in corso, si era impegnata a versare al Fisco 576 milioni di euro.
In questi giorni i locatori della piattaforma olandese si stanno vedendo recapitare quindi apposita comunicazione nella quale Booking informa che, dal prossimo anno, si impegnerà a riscuotere la cedolare secca dai propri partner sulla scorta delle disposizioni normative vigenti nell’ordinamento italiano.
La procedura sarà applicabile per i gestori che utilizzano il servizio di pagamento tramite Booking.com a condizione che rispettino i requisiti per l’applicazione della cedolare secca, ossia:
- diano in locazione tra uno e quattro immobili residenziali (con almeno uno iscritto come immobile residenziale al catasto);
- non siano titolari di partita IVA;
- non offrano alcun servizio “aggiuntivo” oltre all’alloggio (ad esempio, pasti, servizio in camera, reception, pulizia giornaliera degli alloggi, lavanderia, stiratura, noleggio auto, guida turistica, organizzazione di tour, servizio di traduzione, noleggio biciclette, etc.).
Argomenti suggeriti:
Vuoi accedere a tutti gli altri contenuti della Piattaforma?